domenica 16 aprile 2017

Film: Johnny Stecchino

Johnny Stecchino è un film del 1991 diretto e interpretato da Roberto Benigni. Successivamente del film fu scritto anche un libro omonimo da Benigni e Vincenzo Cerami che verrà pubblicato lo stesso anno.
In questo film sono evidenti molti omaggi a Totò e ai fratelli Marx. Il personaggio di Johnny Stecchino è ispirato a Charlie Stecchino, un mafioso che viene ucciso da un clan rivale all'inizio del film A qualcuno piace caldo.

Trama

Dante Ceccarini vive e lavora a Cesena come autista di scuolabus per l'amico down Lillo e per ragazzi disabili. È sostanzialmente una brava persona, anche se froda la propria assicurazione inscenando un improbabile "tic", dovuto ad un fantomatico incidente che lo costringerebbe ad agitare in continuazione la propria mano destra senza sosta. Inoltre ha il vizio di distrarre i fruttivendoli per trafugare qualche banana. Ma tutto sommato è onesto, oltre ad essere educato e gentile con tutti.
Una notte, dopo una festa tra amici, viene quasi investito da un'auto davanti a casa. La guidatrice è Maria, in vacanza-weekend presso il lussuoso "Hotel Excelsior". Ella si è persa per le vie della città e rimane "incantata" nel vedere Dante, per poi svenire.
Dante la rincontra durante il giorno, ancora di fronte a casa, e stavolta cominciano una bislacca conversazione che continua con visite per negozi e ristoranti della città. Maria cambia progressivamente il look di Dante, comprandogli abiti eleganti, disegnandogli un neo sulla faccia e mettendogli in bocca uno stuzzicadenti. Comincia inoltre a chiamarlo sempre Johnny; anche senza capirne mai bene il perché, Dante asseconda questa sua volontà, perché la ama. Quando improvvisamente Maria scompare dalla città, Dante è molto giù di morale, fin quando non riceve un invito della donna a raggiungerla a Palermo, in cui lei afferma di vivere con il vecchio zio e che hanno riflettuto sull'invitarlo da lontano.

Dante alle prese con le "sue" banane, durante l'uscita a teatro insieme a Maria.
Dante si reca così in Sicilia, ed in auto è introdotto dal sedicente zio di Maria alle improbabili "piaghe" che soffocherebbero la zona e tutta l'isola agli occhi del mondo: l'Etna, la siccità ed il traffico. Il protagonista è facilmente turlupinato dallo zio-cicerone, che riesce anche a fargli credere che la cocaina che sniffa sia una medicina per il diabete. Progressivamente, però, si saprà la verità, che Dante-Johnny non scoprirà mai: Maria, che finge di amare l'ingenuo Dante, è la moglie di Johnny Stecchino, un boss mafioso italo-americano identico a Dante e lo "zio" è in verità D'Agata, il suo avvocato. In quanto pentito (ed in particolare per aver denunciato il boss Cozzamara, a cui ha assassinato la moglie), il boss teme la vendetta degli altri mafiosi e ha deciso di nascondersi e fuggire, facendosi sostituire dal suo sosia come capro espiatorio.
La situazione e l'ingenuità di Dante produce una serie di scene paradossali ed equivoci (celebre la sequenza di scene tra il fruttivendolo, la Stazione dei Carabinieri e l'incontro con il Giudice). Attraverso tutti questi frangenti Maria si rende conto però del valore e della bontà di Dante, rispetto alla meschinità e mancanza di scrupoli del vero marito (che si scopre vero assassino della moglie di Cozzamara, e alla fine anche dello zio/avvocato). Perciò, con un piccolo inganno lo costringe ad andarsi a lavare nell'autogrill, consegnando così ai mafiosi il vero Johnny Stecchino, prima della fuga in Sudamerica, mentre il sosia Dante, sempre inconsapevole, è "intrattenuto" dal resto della banda, che si affeziona a lui tramite canzoni che egli cantava sullo scuolabus. Così il vero Johnny Stecchino, che Dante ha visto solo una volta credendo di vedersi allo specchio, viene crivellato a ripetizione dalle pistole dei picciotti di Don Cozzamara.
Dante torna infine a casa a Cesena e finalmente viene chiamato col suo reale nome da Maria, vedova ed ormai veramente innamorata di lui, che però riparte per Palermo dopo un appassionato bacio, lasciando intendere che potrebbe tornare a trovarlo. Dante si rincontra con l'amico down Lillo, e gli racconta con grande entusiasmo la sua versione della storia. Gli offre inoltre i resti della falsa e famosa "medicina" per il diabete regalatagli dal ministro, malattia di cui Lillo soffre. Lillo, in preda ad un raptus, comincia ad urlare e correre per la strada esaltato dalla cocaina esaurita ed inseguito da Dante sempre attento e sensibile ma del tutto inconsapevole di quanto gli accade attorno.




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