sabato 28 aprile 2018

Ricetta: Risotto con gli asparagi


Ingredienti:

1 rotolo di asparagi verdi
1 lt e mezzo di brodo vegetale con due dadi
olio extravergine di oliva q.b.
1 bicchiere, 170 gr. di riso Vialone nano
parmigiano reggiano q.b.
non aggiungo burro per mantecare
1 bicchiere di vino bianco

Prima cosa lavare gli asparagi in uno scolapasta e mondarli, privandoli della parte legnosa del gambo (1 cm e mezzo). Tagliarli a tocchetti. Cuocere 15 minuti gli asparagi tagliati a tocchetti in un litro e mezzo di brodo vegetale portato ad ebollizione. In una padella antiaderente far soffriggere olio extravergine di oliva con tre spicchi d'aglio schiacciato  con lo schiaccia-aglio. Dopo qualche minuto aggiungere due cucchiaini di peperoncino in scaglie ed aggiungere il riso Vialone nano e farlo tostare qualche minuto nel soffritto olio e aglio e peperoncino. Aggiungere gli asparagi. Aggiungere 1 bicchiere di vino bianco e farlo evaporare. Cominciare ad aggiungere due mestoli di brodo, mescolare finchè il brodo si è asciugato, aggiungere altro brodo e mescolare e così via, in tutto 21 minuti di cottura del riso. A fine cottura quando il riso si è asciugato ed è bello cremoso, aggiungere del parmigiano grattugiato. Impiattare e lasciar raffreddare il riso 8 minuti. NB: non ho mantecato il riso con il burro.

giovedì 12 aprile 2018

Ricetta: Torta salata con zucchine, mozzarella e prosciutto

Questa ricetta la considero un piatto salva pranzo o salva cena. Si prepara in 3/4 d'ora. Questa torta salata senza uova può diventare vegetariana togliendo il prosciutto.
GLI INGREDIENTI
LE ISTRUZIONI
  1. Metto a scaldare l'olio in una pentola e quando è caldo aggiungo il porro tagliato sottile.
  2. Nel frattempo lavo le zucchine e le taglio a mezze rondelle sottili. Una volta che il porro sarà appassito inserisco le zucchine. Aggiungo subito il prosciutto. Lascio soffriggere le zucchine ed il prosciutto  per 5 minuti, poi tolgo dal fuoco, inserisco la mozzarella tagliata a dadini, do una mescolata e lascio riposare.
  3. Una volta raffreddato, srotolo la pasta sfoglia (non togliendo la carta forno già presente nella confezione) in una teglia rotonda per torte e metto il ripieno su tutta la superficie.
  4. Piego la pasta sfoglia sul bordo aggiungo una spolverata di parmigiano in superficie e inforno per 30 minuti in forno pre- riscaldato, a 190 gradi funzione ventilato.
  5. Una volta che la pasta sfoglia risulta dorata, spengo il forno e lascio raffreddare.

sabato 7 aprile 2018

Ricetta: Linguine, zucchine e salmone

Ingredienti per due persone:
120 gr di linguine
2 zucchine medie
100 gr di salmone affumicato
2 spicchi di aglio schiacciato con lo schiaccia-aglio
olio extravergine di oliva q.b.
3/4 di bicchiere di vino bianco s. Crispino
1 cucchiaino di peperoncino calabrese in scaglie
sale q.b.

In una pentola con abbondante acqua, portare ad ebollizione e salare, tuffare le linguine che devono cuocere circa dieci minuti. In una padella antiaderente versare qualche giro di olio extravergine di oliva. Versare l'aglio spellato e schiacciato. Fare soffriggere qualche minuto, finchè l'aglio imbiondisca. Dopo averle lavate, mondate e tagliate a mezze rondelle, aggiungere le zucchine ed il peperoncino calabrese in scaglie. Rosolare le zucchine 5 minuti nell'aglio e nel peperoncino. Regolare di sale. Dopo aver rosolato le zucchine nell'aglio e nel peperoncino, aggiungere due mestoli di acqua di cottura delle linguine. Aggiungere anche 3/4 di bicchiere di vino bianco s.Crispino. Aggiungere il salmone tagliato a striscioline. Cuocere le zucchine ed il salmone altri 10 - 11 minuti, facendo asciugare l'acqua di cottura e sfumare il vino bianco. Mescolare. Quando sono cotte le linguine, scolarle e tuffarle nella padella con le zucchine ed il salmone. Mescolare bene. Lasciare intiepidire. Le linguine con le zucchine ed il salmone sono pronte!

giovedì 5 aprile 2018

Ricetta: Insalata di fagiolini

Ingredienti:
120 gr di fagiolini già mondati
1 scatola di tonno sgocciolato 160 gr.
1 mozzarella s. Lucia
6 pomodorini ciliegini
3 cucchiai di olive nere non denocciolate
2 giri di olio extravergine di oliva

Preparazione:
lavare i fagiolini in uno scolapasta, cuocerli 15 minuti in acqua bollente salata. Lavare i pomodorini ciliegini e tagliarli in quarti. Sgocciolare il tonno e sminuzzarlo in una ciotola. Denocciolare le olive nere e tagliarle a tocchetti, aggiungerle nella ciotola. Tagliare a dadini la mozzarella s.Lucia. Aggiungerla nella ciotola. Regolare di sale. Quando sono cotti i fagiolini, raffreddarli nello scolapasta sotto l'acqua corrente. Aggiungerli nella ciotola, mescolare il tutto. Aggiungere due giri di olio extravergine di oliva.  L'insalata di fagiolini è pronta.


Film: Nove lune e mezza

Di questo film non condivido la possibilità di dare figli alle unioni gay.

Trama: 
Livia, violoncellista, e Tina, vigile urbano, sono due sorelle che convivono con Fabio, osteopata, e Gianni, vigile urbano, i loro rispettivi fidanzati. Sotto consiglio del loro ginecologo Nicola, Livia, perfettamente in grado di avere figli ma assolutamente contraria alla maternità (tanto da chiedere insistentemente la chiusura delle tube), decide di fungere da madre surrogata per conto di Tina, che invece non riesce ad averne. Così per tutto il tempo della gestazione, la prima dovrà nascondere il pancione mentre la seconda dovrà simulare la gravidanza. Entrambe le donne si ritrovano quindi a vivere una serie di situazioni assurde che coinvolgeranno anche gli altri membri della famiglia.

Dalla recensione My Movies 2017:

"Due donne di oggi, due sorelle, due modi diametralmente opposti di stare al mondo: Livia e Tina entrambe sulla quarantina, tanto unite quanto diverse. Livia è una violoncellista bella e sfrontata, dall'anima rock. Modesta, detta Tina, è un timido vigile urbano che ha messo da parte la laurea per il posto fisso. Entrambe hanno un compagno: Livia convive con Fabio un osteopata dolce e carismatico, Tina con Gianni un collega ordinario e intollerante. Livia difende da sempre la sua posizione di donna che non desidera avere figli, mentre Tina tenta da anni di restare incinta, senza risultato: quando Tina, dopo tanti tentativi inizia a perdere la testa, Livia, consigliata dall'amico ginecologo, l'audace Nicola, decide di portare avanti una gravidanza per lei.
Michela Andreozzi passa con un esito più che positivo dall'altra parte della macchina da presa e dirige un film che si inserisce con grande naturalezza nel filone della commedia (anche degli equivoci) ma lo fa con un'originalità del tutto personale.
Perché parlare di maternità più meno surrogata non è un tema 'da donne' ma sicuramente è importante che una regista donna possa dire la sua in materia.L'art. 12 della legge n. 40 del 2004 afferma che il ricorso a pratiche di surrogazione di maternità è un reato punito con la reclusione fino a due anni e con la multa fino ad un milione di euro. Parlarne riuscendo a sorridere non è certamente facile considerato che l'argomento fa parte di una complessa visione etica e sociale che ha visto svilupparsi dibattiti con schieramentì fieramente contrapposti. Andreozzi ha il pregio di saper gestire i luoghi comuni sui personaggi (il vigile urbano un po' rozzo, il gay un po' isterico ecc.) finalizzandoli a una riflessione più alta. Unica caduta il fratello catecumenale che riflette un punto di vista sulla genitorialità ma lo fa in modo eccessivo da tormentone trasformandosi in un compagnuccio della parrocchietta fuori tempo massimo.
La riflessione comunque non ne viene intaccata perché sembra che la regista e gli sceneggiatori conoscano bene i testi di Zygmunt Baumann che afferma: "Avere figli significa assumersi la responsabilità del benessere di un'altra creatura più debole e indifesa. L'autonomia delle proprie preferenze è destinata a essere compromessa reiteratamente, anno dopo anno, quotidianamente. Si corre il rischio di diventare, orrore degli orrori, 'dipendente'. Avere figli potrebbe comportare l'esigenza di ridurre le proprie ambizioni professionali, di 'sacrificare la carriera', in quanto chi è chiamato a giudicare il rendimento professionale di una persona non vedrebbe di buon occhio il benché minimo segnale di fedeltà separate. E, cosa più dolorosa di tutte, avere figli significa accettare tale dipendenza separatrice di fedeltà per un tempo indefinito, assumere un impegno irrevocabile e a tempo indeterminato, senza alcuna clausola 'fino a ulteriore notifica' annessa; il tipo di obbligo che mal si confà alla politica della vita liquido-moderna e che quasi tutti evitano accuratamente nelle loro altre manifestazioni di vita".
Il film affronta la tematica da una molteplicità di punti di vista e anche se ci si potrebbe aspettare che fosse una sorta di manifesto pro maternità riesce a sfuggire anche a un finale apparentemente obbligato. Perché essere genitori è un compito che ci si deve assumere in piena coscienza senza alcuna superficialità. Sorridere mentre si riflette non può fare che bene."