giovedì 31 ottobre 2019

Ricetta: Pasta con sugo alle melanzane

Laviamo e tagliamo a dadini una melanzana di circa 250 gr. Prepariamo un soffritto in una padella antiaderente, con olio extravergine, due begli spicchi di aglio schiacciati con lo schiaccia aglio, un rametto di rosmarino. Soffriggiamo facendo imbiondire l'aglio. Aggiungiamo la melanzana tagliata a cubetti e lasciamo rosolare per  altri due minuti. Copriamo la padella con un coperchio e lasciamo cuocere altri 5 minuti mescolando di tanto in tanto. Aggiungiamo la passata di pomodoro (500 gr.), dell'acqua, saliamo e facciamo cuocere scoperto il sugo per 10 minuti, mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo cuocere la pasta (mezze maniche integrali). Una volta cotta la pasta, 13 minuti,  la mescoliamo al sugo di melanzane nella padellla antiaderente e decoriamo con un ciuffetto di rosmarino.


giovedì 17 ottobre 2019

Film: Bohemian rapsody

Da Wikipedia, l'Enciclopedia libera "Bohemian Rhapsody (film)

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Bohemian Rhapsody
Bohemian Rhapsody film.jpg
Rami Malek nei panni di Freddie Mercury
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'AmericaRegno Unito
Anno2018
Durata134 min
Rapporto2.39:1
Generebiograficodrammaticomusicale
RegiaBryan Singer,
Dexter Fletcher (non accreditato)
SoggettoAnthony McCartenPeter Morgan
SceneggiaturaAnthony McCarten
ProduttoreJim BeachGraham King
Produttore esecutivoDexter FletcherJustin HaytheArnon MilchanDenis O'SullivanJane RosenthalBryan Singer
Casa di produzioneGK FilmsNew Regency PicturesQueen Films Ltd.TriBeCa Productions
Distribuzione in italiano20th Century Fox
FotografiaNewton Thomas Sigel
MontaggioJohn Ottman
MusicheJohn Ottman
ScenografiaAaron Haye
CostumiJulian Day
TruccoCharlie Hounslow
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Bohemian Rhapsody è un film del 2018 diretto da Bryan Singer.[1]
La pellicola ripercorre i primi quindici anni del gruppo rock dei Queen, dalla nascita della band nel 1970 fino al concerto Live Aid del 1985.[2]
Il film ha ricevuto quattro Oscar durante la 91ª edizione dei premi (miglior attoremiglior montaggiomiglior montaggio sonoromiglior sonoro), risultando il film con più premi vinti in quell'edizione.[3]











Trama

Nel 1970 Farrokh Bulsara, uno studente universitario britannico di origini parsi che lavora come scaricatore di bagagli all'Aeroporto di Londra-Heathrow, assiste all'esibizione in un locale notturno di una band locale di nome Smile. Dopo lo spettacolo incontra il chitarrista e il batterista del gruppo, rispettivamente Brian May e Roger Taylor, e si offre di sostituire il loro cantante Tim Staffell, che proprio quella notte aveva lasciato il gruppo; la stessa sera Farrokh conosce una ragazza di nome Mary, che lavora come commessa da Biba. Con l'aggiunta del bassista John Deacon la band - che di lì a breve cambierà nome in Queen - fa concerti in tutta la Gran Bretagna, fino a quando i componenti del gruppo vendono il loro furgone per produrre il loro album di esordio.
Grazie al loro successo e alla loro sperimentazione musicale la band fa colpo su John Reid, un famoso manager dell'etichetta discografica EMI, che procura loro un contratto. Allo stesso tempo Farrokh cambia legalmente il suo nome in Freddie Mercury e si fidanza con Mary Austin, la ragazza che aveva conosciuto dopo l'esibizione degli Smile. L'album scala le classifiche in America e, durante il tour degli Stati Uniti della band, Freddie inizia a mettere in discussione la propria sessualità. Nel 1975 i Queen registrano il loro quarto album, A Night at the Opera, ma subito dopo lasciano l'EMI, poiché il dirigente Ray Foster rifiuta di pubblicare la canzone Bohemian Rhapsody come singolo principale dell'album, principalmente lamentandone l'ermetismo del testo, la struttura non convenzionale e l'eccessiva lunghezza, mentre preferirebbe un singolo più accessibile al grande pubblico come I'm in Love with my Car, che tuttavia il gruppo considera scontata. Freddie fa trasmettere in radio dal DJ Kenny Everett la canzone, che, nonostante le recensioni generalmente negative della critica, diventa un grande successo.
Dopo il tour mondiale Freddie inizia una relazione con Paul Prenter, il suo manager personale, ed è costretto a rompere con Mary che ha intuito la sua omosessualità. Il successo del quartetto, incalzato tra l'altro dal nuovo singolo Another One Bites the Dust, continua fino ai primi anni '80, ma nel gruppo nascono delle tensioni a causa della direzione presa dalla loro musica e dai cambiamenti nell'atteggiamento di Freddie, che ha licenziato il manager John Reid senza consultarsi con il resto della band. Nel 1981, dopo una sontuosa festa a casa sua, Freddie fa la conoscenza di Jim Hutton, un cameriere della festa, ma Jim lo rifiuta, dicendogli di andare a trovarlo quando imparerà ad apprezzare sé stesso. La situazione peggiora quando una conferenza stampa per promuovere l'album Hot Space (del 1982) viene disattesa dalla stampa, che invece di porre domande sul disco incalza Freddie con domande sulla sua vita personale e sulla sua sessualità. Il successivo album, The Works (1984), non fa che scavare nella fossa: MTV censura il video di I Want to Break Free perché i Queen vi compaiono vestiti da donne, e la stampa, anziché tirare in ballo l'autore del singolo (John Deacon) o chi ha effettivamente avuto l'idea di vestirsi da donne (Roger Taylor), scarica tutte le colpe sul solo Freddie Mercury.
Il rapporto del cantante con i suoi compagni di band si spezza proprio dopo la pubblicazione di I Want to Break Free, quando Freddie, affermando di aver bisogno di una pausa, annuncia di aver firmato un contratto da 4 milioni di dollari (una cifra di molto superiore a qualsiasi altra sia mai stata pagata ai Queen) con la CBS Records per due album da solista. Mercury si trasferisce a Monaco nel 1984 per lavorare al suo primo album da solista, Mr. Bad Guy, e si ritrova spesso coinvolto in feste a base di alcool e orge omosessuali su idea di Paul. Mary, ora incinta, decide di fargli visita e lo esorta a tornare nella band, la sua vera famiglia, e accettare la partecipazione al concerto di beneficenza per combattere la fame in Africa Live Aid organizzato da Bob Geldof al Wembley Stadium. Solo in quel momento Freddie scopre che Paul gli ha nascosto questa e moltissime altre notizie, s'infuria con lui e rompe immediatamente la loro relazione. Per pura vendetta, Paul rende pubbliche le numerose esperienze sessuali di Freddie.
Freddie torna quindi a Londra per chiedere perdono a Brian, John, Roger e al loro manager, Jim Beach. I quattro, dopo una breve discussione e l'ammissione da parte di Freddie di tutte le proprie colpe, si riconciliano e riescono a ottenere un posto all'ultimo minuto nel Live Aid. In contemporanea con la crescente diffusione dell'AIDS in tutto il mondo, e dopo aver tossito del sangue durante l'incisione del suo album, Freddie decide di sottoporsi al test e scopre di essere stato infettato. Rivela la verità solo al resto della band durante una prova ed essi lo accettano, abbracciandosi.
Nel giorno del Live Aid, Freddie va a cercare Jim Hutton e si ricongiunge finalmente con la sua famiglia e con la massima zoroastriana di suo padre: "Buoni pensieri, buone parole, buone azioni". Mary si reca al concerto col proprio compagno, David, e con Jim. Il Live Aid si rivela un enorme successo, Freddie Mercury trascina la folla su canzoni come Bohemian RhapsodyRadio Ga GaHammer to Fall e We Are the Champions, e proprio durante l'esibizione dei Queen si raggiunge la cifra di 1 milione di sterline, obiettivo che ci si era prefissati di donare in beneficenza.
Dopo la morte di Freddie Mercury, causata dall'AIDS, nel 1991 Beach e gli altri membri dei Queen creano, l'anno dopo, il Mercury Phoenix Trust per aiutare a combattere l'AIDS in tutto il mondo.".







sabato 12 ottobre 2019

Film: Mission

Da wikipedia. "Mission (The Mission) è un film del 1986 diretto da Roland Joffé, vincitore della Palma d'oro al 39º Festival di Cannes.[1]

Trama

Sud America 1750, nella piccola foresta pluviale sopra le Cascate dell'Iguazú al confine tra ArgentinaBrasile e Paraguay. Padre Gabriel è un missionario gesuita che dopo una faticosa scalata delle cascate in solitaria, raggiunge una tribù di Guaraní ancora allo stato selvaggio, e riesce ad avvicinarli grazie alla musica del suo oboe. Essi in passato avevano già fatto martire un gesuita che aveva tentato di convertirli alla fede di Dio, crocifisso e gettato vivo nel fiume Iguazú fino alle cascate. Nel frattempo in una piccola cittadina nella provincia di Misiones in Argentina, il cacciatore di schiavi Rodrigo Mendoza uccide per gelosia in un duello pubblico suo fratello Felipe, dopo aver scoperto la sua relazione con Carlotta, donna amata da entrambi. Travolto dal rimorso, Mendoza decide di lasciarsi morire in cella, ma padre Gabriel, venuto a sapere dell'accaduto, lo convince a trasformare il suo rifiuto della vita in una penitenza con la quale possa espiare le proprie colpe facendolo scalare le cascate come segno del purgatorio. La penitenza si traduce in un faticoso trasporto di attrezzature sopra cascate e dirupi molto scoscesi, rischiando spesso di ferirsi anche gravemente.
Ultimatolo, Rodrigo decide di mettersi al servizio dei missionari e degli indios scegliendo di prendere i voti per diventare anche lui un missionario gesuita. I missionari con il tempo hanno realizzato varie missioni tra gli indios costruendo un vero e proprio villaggio situato nel Rio Grande del Sud e offrendo protezione agli indios ed evitando loro di essere ridotti in schiavitù a lavorare nelle piantagioni, ma proprio questo esempio allarma i rappresentanti dei coloni spagnoli e portoghesi che vedono queste missioni come scomode e potenziali minacce per i loro affari economici. Dopo il Trattato di Madrid i coloni accolgono un inviato pontificio, il cardinale Luis Altamirano, che ordina ai religiosi ed ai nativi di abbandonare le loro terre in favore dei latifondisti europei, pur rimanendo impressionato dalla grande bontà delle missioni gesuite. Il cardinale è messo in guardia da Don Cabeza e Don Hontar rappresentanti dei re di Spagna e Portogallo che arrivano a minacciare perfino l'esistenza stessa dell'ordine dei Gesuiti nell'intero mondo cattolico. Uno sguardo nella città di Asunción mostra come sia pronto un esercito di spagnoli composto anche da guaranì traditori del proprio popolo.
Gli indios rifiutano l'ordine di lasciare le terre di São Miguel das Missões e decidono di combattere per difenderle, guidati dal redento padre Rodrigo divenuto amico di un bambino del villaggio; quest'ultimo riuscirà a trovare in riva alle cascate la spada che apparteneva a Rodrigo, da lui stesso gettata in acqua insieme a tutte le sue armi come segno del suo cambiamento di vita. Tutti i Gesuiti rimangono con gli indios che li hanno accolti e con i quali nel tempo si è stretto un forte legame di fratellanza; padre Gabriel rifiuta la violenza e celebra una messa nel villaggio con donne e bambini durante i combattimenti, mentre gli altri missionari come Fielding e Ralph scelgono di combattere accanto ai Guaraní con Rodrigo. Nello scontro sul fiume, Fielding sacrifica la propria vita per uccidere il capo dell'esercito nemico sulle cascate attirandovi il suo kayak e padre Ralph viene ucciso poco dopo da un colpo di mortaio. I Guaranì vengono tragicamente sconfitti.
Nella struggente scena finale della battaglia, Mendoza si adopera per far saltare il solo ponte di collegamento del villaggio, ma si distrae per aiutare un bambino e nel frattempo i nemici disinnescano la trappola. Davanti alla sua impotenza, i soldati ridono di lui (in un'occasione precedente, un identico comportamento aveva suscitato la sua reazione violenta) e immediatamente gli sparano. Ormai a terra, il suo ultimo sguardo è rivolto verso padre Gabriel in processione con in mano l'ostensorio: esala l'ultimo respiro quando anche il suo redentore, che avanzava apparentemente intoccabile in mezzo a spari ed esplosioni, viene colpito a morte. Il film si conclude con la distruzione del villaggio e la sconfitta dei coloni Guaranì rimasti, fatti diventare schiavi. Solo un gruppo di bambini della tribù riesce a salvarsi dal massacro e abbandona il villaggio ormai distrutto, deserto e ridotto in cenere. I giovani ritrovano un violino e qualche oggetto usato nella guerra, e con questi fuggono con una canoa nella foresta

Base storica della narrazione

Mission si basa su eventi accaduti in seguito al Trattato di Madrid del 1750, che obbligava il Regno di Spagna a cedere parte delle terre gesuite in Paraguay alla corona del Portogallo. Il narratore, Altamirano, che nel film affronta eventi già verificatisi, corrisponde alla figura storica del padre gesuita andaluso Lope Luis Altamirano, inviato in Paraguay nel 1752 con l'ordine di organizzare il trasferimento dei territori dalla Spagna al Portogallo. Costui ebbe la supervisione del trasferimento di sette missioni a sud e ad est del fiume Río Uruguay, che erano state costruite dagli indios Guaraní sotto la direzione dei gesuiti nel XVII secolo. Come "compensazione" la Spagna aveva promesso complessivamente soltanto 4.000 pesos per tutte e sette le missioni, che era meno di 1 peso per ciascuno dei circa 30.000 Guaraní nelle sette missioni, mentre si stimava che la terra coltivata, il bestiame e gli edifici valessero all'incirca 7-16 milioni di pesos. Ne derivò un conflitto tra Guaraní e esercito ispano-portoghese, che si contrapposero tra il 1754 e il 1756, durante il quale gli indigeni difesero coraggiosamente le loro case contro le forze europee che mettevano in atto il trattato di Madrid. Per scopi cinematografici, è stata ricreata solo una delle sette missioni, São Miguel das Missões.[2]
L'ambientazione del film è situata dinanzi alle famose Cascate dell'Iguazú con una licenza artistica dello sceneggiatore, che mise assieme questi eventi combinandoli con la storia delle vecchie missioni, fondate nella prima metà del XVII secolo sul fiume Paranapanema a monte delle cascate Guairá, da cui le incursioni schiaviste portoghesi dei mercanti di San Paolo obbligarono i Guaraní ed i gesuiti a partire nel 1631. La battaglia alla fine del film evoca la battaglia di Mbororé del 1641, durata otto giorni, combattuta sul terreno e su canoe, durante la quale sotto l'organizzazione ed il comando dei gesuiti, le forze Guaraní, aiutate da armi da fuoco, riuscirono a fermare gli incursori.
Imprecisioni ed errori storici
I personaggi cinematografici di Gabriel e Rodrigo sono coinvolti in una lotta in cui di fatto storicamente non avrebbero mai preso parte, poiché i Guaranì soltanto combatterono contro l'oppressione portoghese per ben tre anni in tale guerriglia. I missionari gesuiti non disobbedirono direttamente agli ordini del cardinale Altamirano e nessuno di loro restò per combattere con i convertiti. Il personaggio di Altamirano è storicamente impreciso. Non era difatti un cardinale inviato dal papa, ma un emissario mandato dal generale superiore della Compagnia di Gesù, Ignazio Visconti, per preservare l'ordine dei gesuiti in Europa all'affacciarsi degli attacchi in Spagna e Portogallo.[3]

Colonna sonora

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: The Mission (colonna sonora).
Il regista propose solo dopo il montaggio la stesura delle musiche ad Ennio Morricone; questi, dopo aver visto il film, rifiutò giudicandolo completo anche senza colonna sonora. Solo l'insistenza di Joffé fece cambiare idea al compositore.[4]
La colonna sonora comprende brani che sono tra i più celebri della storia del cinema, come Gabriel's Oboe. Grazie ad essa Morricone vinse il British Academy of Film and Television Arts, il Golden Globe ed ebbe una candidatura all'Oscar, ma la statuetta venne assegnata a Herbie Hancock per il film Round Midnight - A mezzanotte circa."