domenica 21 aprile 2019

Ricetta: Finocchi e patate in padella

Consigliatomi da una collega.

Oggi vi propongo un contorno delizioso,un piatto che puo' essere gustato freddo o a temperatura ambiente,una ricetta facile e veloce da realizzare.
Ingredienti: 300gr di fiinocchi (2 finocchi medio piccoli) 300 gr di patate (2 patate medie) sale 2 spicchi d'aglio un ramo di rosmarino
pepe nero macinato

4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva


In questa ricetta ho preferito cuocere le patate ed i finocchi, tagliate/i a mezze fettine sottili, per 1/4 d'ora in acqua calda bollente e poi soffriggerli in padella antiaderente con 4 cucchiai di olio extravergine e due spicchi d'aglio schiacciati con lo schiaccia-aglio. Il rosmarino va aggiunto subito.Fare soffriggere l'aglio e l'olio EVO ed il rosmarino per un paio di minuti. Poi aggiungere i finocchi e le patate al soffritto e farli cuocere a fiamma bassa per quindici minuti, con il coperchio. Ogni 5 minuti aprire e mescolare con una paletta le patate ed i finocchi e continuare la cottura. Salare e pepare. Alla fine della cottura aggiungere del parmigiano per insaporire ancora un po'. I finocchi e patate sono pronti per essere gustati, aspettare 10 minuti, finchè sono tiepidi.




sabato 13 aprile 2019

Spaghetti con peperoni,zucchine e pomodorini

Preparazione

Per iniziare la preparazione degli spaghetti con peperoni, zucchine e pomodorini dovete per prima cosa preparare le verdure. 
Prendete, quindi il peperone giallo, privatelo del picciolo, dei semi e dei filamenti interni e sciacquatelo sotto acqua fredda corrente in modo tale da pulirlo per bene. Quando sara' pronto non dovrete fare altro che dividerlo in listarelle e poi in tocchetti di piccole dimensioni.  
Fate la stessa cosa anche con le 2 zucchine. Eliminate le due estremità, lavatele accuratamente sotto acqua fredda corrente e dopo tagliate le zucchine a metà e poi in quarti. quindi  riducetele in tocchetti. A questo punto non vi resta che prendere i 13 pomodorini ciliegini, lavarli e ridurli in metà. ora che i pomodorini sono pronti prendete la mezza cipolla, sbucciatela e tritatela molto finemente in modo tale da ridurla in piccoli tocchetti. Mettere a soffriggere la cipolla e poi aggiungere il peperone e le zucchine, fare soffriggere qualche minuto per insaporire le verdure, poi iniziare a versare il brodo (un paio di mestoli).
In una padella mettete a scaldare dell’olio extravergine d’oliva e soffriggete la cipolla fino a farla appassire e dorare. Fatto questo potete aggiungere prima le zucchine ed i peperoni e salare e pepare a vostro piacimento.
Fate proseguire la cottura bagnando con del brodo vegetale. Quando le verdure inizieranno ad ammorbidirsi potete aggiungere anche i pomodorini e proseguire la cottura. Dopo 15 minuti di cottura le verdure saranno pronte. Quando le verdure saranno quasi pronte potete mettere a cuocere la pasta e scolarla al dente perché terminerà la cottura in padella insieme alle verdure. Spolverizzate con del formaggio grattugiato se lo desiderate e servite ai vostri ospiti gli spaghetti e le verdure ben calde con un filo d’olio extravergine a crudo.

venerdì 12 aprile 2019

Film: Assassinio sull'Orient Express

Da Wikipedia
"Assassinio sull'Orient Express (Murder on the Orient Express) è un film del 2017 diretto, co-prodotto e interpretato da Kenneth Branagh.
Basato sull'omonimo romanzo del 1934 di Agatha Christie, il film è la seconda trasposizione cinematografica del libro dopo quella omonima del 1974 diretta da Sidney Lumet. È scritto da Michael Green e prodotto da Branagh, Ridley Scott (con la sua Scott Free Productions), Mark Gordon e Simon Kinberg: il film è stato girato in pellicola Ultra Panavision 70 mm, utilizzata recentemente in altri film importanti come The Hateful Eight.] La colonna sonora è curata da Patrick Doyle.
Il protagonista Hercule Poirot è interpretato dallo stesso Kenneth Branagh, affiancato da un cast corale che comprende Penélope CruzWillem DafoeJudi DenchJohnny DeppJosh GadDerek JacobiLeslie Odom Jr.Michelle Pfeiffer e Daisy Ridley.
Assassinio sull'Orient Express è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 10 novembre 2017 dalla 20th Century Fox, mentre in quelle italiane ha esordito il 30 novembre 2017 distribuito da 20th Century Fox Italia.

Trama

Gerusalemme, 1934. Il detective belga Hercule Poirot risolve un furto alla chiesa del Santo Sepolcro. Poirot è ossessionato dall'equilibrio e dall'ordine nella vita: in grado di vedere il mondo per come dovrebbe essere e non per come è, considera questa sua capacità molto utile nel risolvere i casi specie quando si tratta di smascherare una bugia. A seguito del caso a Gerusalemme, Poirot desidera riposare a Istanbul, ma deve tornare inaspettatamente a Londra per un altro caso. Il suo amico Bouc, direttore dell'Orient Express, gli offre una cabina sul suo treno.
Sull'Orient Express conosce un sinistro uomo d'affari - Samuel Ratchett - che desidera assumerlo come sua guardia del corpo durante i tre giorni di viaggio che deve compiere, poiché Ratchett ha ricevuto delle anonime lettere minatorie. Dal momento che Poirot sa che gli affari dell'uomo sono illegali (traffici di opere d'arte, per lo più false) e che Ratchett si è fatto molti nemici, il detective rifiuta l'offerta non solo perché non lo considera un innocente, ma soprattutto perché non vuole essere coinvolto da un individuo come lui. Quella stessa notte Poirot sente strani rumori provenienti dallo scompartimento di Ratchett e vede qualcuno con un kimono rosso correre lungo il corridoio. Durante la medesima notte, una valanga fa deragliare il treno, costringendolo a fermarsi in attesa di soccorso dalla stazione più vicina.
Il mattino seguente Poirot scopre che Ratchett è stato assassinato durante la notte con 12 pugnalate, come se fossero state date alla cieca, alcune più profonde altre più superficiali. Dopo l'arrivo dei soccorsi, che cominciano a liberare il treno dalla neve, Poirot e Bouc indagano sui passeggeri. Le prove ritrovate indicano che Ratchett è stato assassinato da una sola persona, poiché Caroline Hubbard - una passeggera - afferma che la notte precedente, un uomo era nel suo scompartimento. Poirot scopre una nota parzialmente distrutta che collega Ratchett al rapimento di Daisy Armstrong, figlia del colonnello John Armstrong, rapita dalla sua camera e tenuta in ostaggio per un riscatto. A seguito del pagamento, però, Daisy fu trovata morta. Ratchett viene identificato come John Cassetti, rapitore e assassino di Daisy. La morte della piccola aveva causato un terribile shock alla madre - Sonia Armstrong - che, incinta del secondo figlio, aveva subito un parto prematuro a cui né lei, né il bambino che aspettava erano sopravvissuti. Il padre di Daisy, il colonnello Armstrong, a seguito delle terribili sciagure capitate alla sua famiglia, si uccise. Una cameriera di casa Armstrong, Susanne, venne arrestata e dichiarata colpevole perché era l'unica con un alibi molto debole. La donna - in realtà innocente - si impiccò mentre era sotto la custodia della polizia.
Altre prove vengono trovate, compreso un fazzoletto macchiato di sangue e il bottone dell'uniforme di un conduttore trovato nello scompartimento della signora Hubbard. L'uniforme viene in seguito trovata, così come il kimono, nella valigia di Poirot. La signora Hubbard viene pugnalata alla schiena; sopravvive ma non riesce a identificare il colpevole. Poirot scopre che molti passeggeri sono direttamente collegati alla famiglia Armstrong. Mentre interroga la governante Mary Debenham, il medico John Arbuthnot spara a Poirot colpendolo a una spalla e sostenendo di essere lui l'assassino, ma viene fermato da Bouc. Poirot si rende conto che Arbuthnot - un medico ed ex cecchino dell'esercito - lo aveva colpito intenzionalmente di striscio, non avendo mai avuto intenzione di ucciderlo.
Poirot incontra i 12 sospettati fuori dal treno, offrendo loro due teorie su come è morto Ratchett. La prima teoria è semplice: un assassino travestito da conduttore è salito sul treno, ha ucciso Ratchett ed è fuggito. La seconda è più complessa: ogni sospettato è collegato in qualche modo agli Armstrong, a Susanne o al suo processo - compresi quelli che avevano finto il contrario - e aveva un motivo per uccidere Ratchett / Cassetti. La signora Hubbard è in realtà Linda Arden, ex attrice teatrale, madre di Sonia Armstrong e quindi nonna della piccola Daisy. La signora Hubbard ha radunato tutti i dodici passeggeri sullo stesso treno per compiere l'omicidio e tutti si sono poi alternati a pugnalare Ratchett. Arbuthnot, d'accordo con la stessa signora Hubbard, l'aveva poi pugnalata senza metterla in pericolo di vita per convincere Poirot della teoria di un assassino solitario.
A questo punto la signora Hubbard chiede che le altre persone vengano lasciate andare e che la colpa ricada solo su di lei. Del resto la sua vita finì con l'assassinio della nipote e la morte della figlia, e gli altri passeggeri sono in realtà tutte brave persone che hanno avuto la vita distrutta all'epoca della tragedia, ma che ora hanno il diritto di rifarsi una vita. Poirot poggia sul tavolo la sua pistola e sfida i passeggeri a sparargli, poiché è l'unico che può denunciarli alle autorità: Bouc infatti può mentire ma Poirot, ossessionato dalla verità e dall'equilibrio, non potrebbe. La signora Hubbard afferra la pistola e la punta contro Poirot, ma all'ultimo la volge contro sé stessa, pronta a uccidersi, e preme il grilletto. La pistola in realtà è scarica: Poirot voleva vedere come avrebbero reagito i sospettati.
Poirot è dibattuto su ciò che sia giusto fare: svelare alla polizia jugoslava cosa ha scoperto oppure presentare la teoria del killer solitario. Decide per la seconda soluzione e, scendendo dal treno, con un appassionato discorso, ricorda che la vendetta porta ad altra vendetta, che il male conduce ad altro male e si augura che i 12 passeggeri possano finalmente guarire, liberandosi dalle loro paure e dalle loro angosce. Mentre sbarca in Jugoslavia per informare la polizia dei dettagli dell'assassinio sull'Orient Express, un messaggero lo ferma e gli chiede di indagare su una morte sul Nilo."














martedì 9 aprile 2019

Ricetta: Cavolo stufato con pancetta

Ingredienti:
1 cavolo cappuccio medio

125 gr di pancetta a cubetti

750 ml di acqua

1 dado da cucina

Portate ad ebollizione l'acqua con il dado e mettetela da parte. Cuocete la pancetta in padella senza aggiungere olio.

Una volta pronta, aggiungete il cavolo tagliato a listarelle e mescolate delicatamente.

Versate 2 mestoli di brodo, mescolate e continuate la cottura.

Ripetete questa operazione per 40 minuti, lasciando cuocere a fuoco medio/alto e aggiungendo regolarmente il brodo.

Il cavolo stufato con pancetta è pronto per essere servito in tavola. Buon Appetito!








lunedì 8 aprile 2019

Ricetta: Pasta con crema di ceci e rucola

1 busta di rucola da 125 gr. (60 gr.)
1 scatola di ceci precotti da 400 gr.
120 gr. di penne integrali
1 porro
olio EVO q.b.
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
- In una pentola mettere l'acqua per la pasta, portare ad ebollizione e salare.
- In una padella antiaderente mettere a soffriggere il porro mondato e tagliato a rondelle. Dopo qualche minuto aggiungere i ceci, lavati e sgocciolati, salare, aggiungere 2 mestoli di acqua di cottura, lasciare cuocere 10 minuti.
- In un'altra padella antiaderente soffriggere, con dell'olio di oliva,3 o 4 minuti la rucola tagliata a tocchetti.
- Quando l'acqua bolle salare e buttare la pasta, cottura 12 minuti.
- Frullare in una brocca di plastica i ceci ed il porro quindi aggiungere 3 cucchiai di parmigiano, mescolare.
-Quando la pasta è cotta scolarla, versarla nella padella, unire la crema di ceci e la rucola soffritta, mescolare bene. Le penne integrali con crema di ceci e rucola sono pronte. Volendo si può aggiungere altra rucola fresca. Buon appetito!






Film: Tully

Da Coming Soon, Federico Gironi : "Tully è un film di genere commedia del 2018, diretto da Jason Reitman, con Mackenzie Davis e Charlize Theron. Uscita al cinema il 28 giugno 2018. Durata 96 minuti. Distribuito da Universal Pictures.

TRAMA TULLY:


Tutte le notti Marlo (Charlize Theron) infila le ciabatte, mette il pentolino sul fuoco e scalda il biberon; allatta il suo bambino, lo culla per farlo addormentare. Quando può finalmente tornarsene a letto, è già mattina: c'è da preparare il pranzo per i figli maggiori, da augurare buona giornata al marito che imbocca il vialetto verso la liber...il lavoro.
La faticosa vita di una madre di tre bambini viene immortalata in Tully, divertente commedia diretta da Jason Reitman, sulle gioie e gli ostacoli della maternità. Proprio quando Marlo è al limite delle forze, incapace di donare a ciascun componente della famiglia le attenzioni di cui ha bisogno, una giovane Mary Poppins in skinny jeans suona alla porta. La neoassunta tata notturna Tully (Mackenzie Davis) arriva per prendersi cura dei bambini e soprattutto della loro stanchissima madre. Anche se all'inizio Marlo fatica ad abituarsi ai modi inconsueti e stravaganti della baby sitter, e ai numerosi cambiamenti apportati alla sua sfibrante routine serale, col tempo le due donne stringeranno una proficua alleanza che si trasformerà in un sincero legame d'amicizia.
Kate Spade, la celebre stilista americana che si è tolta la vita all'inizio del mese di giugno 2018, una volta ha detto: "Nessuno si rende conto di quanto sia difficile essere genitori. Non dico che andare in ufficio sia facile, non lo è. Ma l'essere genitori, per quanto divertente possa essere, non è una cosa per i deboli di cuore."
All'inizio di Tully, prima dell'entrata in scena dell'omonima, miracolosa Mary Poppins in versione millennial che svolta la vita alla protagonista del film (omonimo anche lui), mi è tornata subito in mente. Perché il ritratto di madre affidato da Diablo Cody e Jason Reitman ad una Charlize Theron decisamente brava, è di quelli che rischiano di far passare la voglia di far figli.
Quarantenne, due bambini (di cui uno particolarmente impegnativo per via del suo essere "corky", particolare, come gli ripetono di continuo), incinta di un terzo non esattamente cercato e alle prese con tutte quelle difficoltà che affliggono la vita delle madri (e di padri, almeno di certi) dei giorni nostri, tra ristrettezze economiche, fatiche su più fronti e stress continui, mentre gli anni passano e gli entusiasmi - anche quelli di coppia - si spengono, la Marlo di questo film è davvero una donna sull'orlo di una crisi di nervi.
Ma poi arriva Tully, appunto, che sembra un miracolo, giovane, simpatica, sulla stessa lunghezza d'onda di Marlo com'è, e che le restituisce parte della sua vita, e una serie di entusiasmi, e se non altro il sonno, e il sorriso. Una vita.
E però mica è tutto qui, in questo film che se è il terzo girato assieme da Reitman Cody, e il secondo dei due con la Theron, ci sarà pure un motivo.
E però se nel rapporto tra Marlo e Tully, così sereno e amichevole e idilliaco, ci sono delle cose piccole e meno piccole, ogni tanto, che fanno alzare un sopracciglio allo spettatore perché insolite, vagamente dissonanti e sottilmente perturbanti, un motivo c'è. E non verrò certo io a raccontarvelo.
Basti dire che Tully non è, o non è solo, un film che racconta la fatica dell'essere mamma. O genitori.
Tully è qualcosa di più ampio e complesso, e di perfettamente coerente con Juno e con Young Adult, terzo tassello di una ideale trilogia sulla femminilità e sul tempo che passa, e sulle mutazioni volontarie e involontarie, consce e inconsce che una donna si trova a dover affrontare, nel corpo e nella psiche, anno dopo anno.

Perché va bene la stanchezza, lo stress, i figli, gli stessi gesti compiuti giorno dopo giorno, la fatica, quel senso di oppressione cosmica che proprio pensi di non farcela più, ma alla fine in Tully il problema vero è un altro, come spesso è: il problema è accettare che la vita, che la tua vita (per non parlare del tuo corpo), sia diventata quello che è diventata, e che forse non volevi proprio esattamente diventasse così, o forse sì, solo che ne sei scordata, o forse non te ne sei resa conto prima di veder arrivare una stralunata, simpaticissima, vitalissima, comprensivissima e disponibilissima Mary Poppins millennial a fartelo capire.
Perché se da un lato in quella ragazza lì rivedi ciò che hai perduto, dall’altro a lei sei capace di dire quel che non ha ancora capito; e lei è capace di dire a te che bella che è, in fondo, quella vita lì, che è fatta anche di routine, e di giorni tutti uguali, che ti sei convinta ti vada stretta, ma che in realtà ti va bene, perché è quella giusta per te in quel momento, e perché non è detto che debba essere solo e sempre routinaria e ripetitiva. E perché quello che pensi di avere perso per sempre, di te stessa e della tua vita, in realtà è sempre lì al tuo fianco, anzi, dentro di te.
Questo discorso qui, che è figlio prima di tutto della scrittura un po' ruffiana ma intelligente di Diablo Cody, che non è affatto una sopravvalutata, e poi certo, anche dell'impaginazione elegante e precisa di Reitman, e dell'interpretazione della Theron, è un discorso lineare ed enunciato sì ma mai troppo didascalico; un discorso prima di tutto e soprattutto femminile, di una donna per le donne, e a suo modo anche femminista. Ma vale anche per noi maschietti.
Che non è che in Tully facciamo proprio un figurone, e anzi siamo ritratti come dei bamboccioni che non si rendono bene conto di quel che accade intorno a loro: ma forse ce lo meritiamo, anche perché nessuno nel film, da Diablo Codyin giù, ci addita come il nemico o ci toglie mai per un secondo quella tenerezza di cui - diciamocelo tranquillamente - tanto abbiamo bisogno."