venerdì 31 marzo 2017

Film: Ricomincio da tre

Ricomincio da tre è un film diretto dal regista Massimo Troisi. È il primo film dietro la macchina da presa dell'attore napoletano. Uscito nel 1981, ebbe un grande successo di pubblico e critica, tanto da valergli incassi record e la vittoria di due David di Donatello, quello per il miglior film e per il miglior attore.
Il film detiene il record di maggiore permanenza nelle sale cinematografiche italiane, con più di 600 giorni di programmazione.
Incassò circa 15 miliardi di lire.

Trama

« Troisi: Chell ch’è stato è stato... basta, ricomincio da tre...
Arena: Da zero!...
Troisi: Eh?...
Arena: Da zero: ricomincio da zero.
Troisi: Nossignore, ricomincio da... cioè... tre cose me so' riuscite dint'a vita, pecché aggia perdere pure chest? Aggia ricomincia' da zero? Da tre! »
(Massimo Troisi a Lello Arena nella scena che ispira il titolo del film)
San Giorgio a Cremano, primi anni del dopo-terremoto. Gaetano è un ragazzo timido che vive con il padre (monco di una mano, che aspetta il miracolo della ricrescita), la madre, il fratello e la sorella. Stanco della vita da provincialotto fatta di famiglia, di banali uscite con gli amici, tra cui l'affezionato Lello Sodano, col quale ha un rapporto spassosamente conflittuale, e di un alienante lavoro in un'azienda alimentare, decide di trasferirsi a Firenze dalla zia paterna.
Gaetano decide quindi di partire facendo l'autostop. L'automobilista che gli offre un passaggio si rivela però essere un depresso con tendenze suicide, che ha deciso di farla finita proprio con un incidente d'auto. Gaetano riesce a dissuaderlo dai propositi suicidi e accetta di accompagnarlo a un centro d'igiene mentale, a Firenze. Dopo un improbabile quanto esilarante dialogo con un paziente del centro, qui Gaetano incontra l'infermiera Marta, dalla quale rimane colpito.
Finalmente, giunge a casa della zia che deve, tuttavia, abbandonare poco dopo poiché la stessa zia intrattiene un rapporto con un amante che tiene nascosto alla famiglia, si trasferisce a casa di Frank, un predicatore amico della zia. Il giorno dopo il cambio di casa, Gaetano reincontra Marta. Tra i due inizia una forte amicizia. Frank, nel frattempo, coinvolge Gaetano nelle sue predicazioni, portandolo a casa della signora Ida, un'anziana dal carattere duro e dalla mentalità retriva, madre di Robertino, un attempato ragazzo che a causa dell'oppressione materna è cresciuto con molte timidezze e complessi.
Pochi giorni dopo arriva in visita a Firenze anche Lello, che trova alloggio in una pensione, e Gaetano riesce ad avere un appuntamento con Marta. I due si scoprono innamorati e Gaetano rimane dapprima a dormire da lei, poi si trasferisce definitivamente a casa sua. Un giorno, mentre tutti gli amici, compreso Lello, sono riuniti a casa di Marta e Gaetano, la ragazza, che sta scrivendo un romanzo con l'aiuto di un'amica, scrive un capitolo incentrato su un tradimento compiuto dalla protagonista del libro, che narra in prima persona, con un adolescente. Lello sospetta che Marta stia scrivendo fatti a lei veramente accaduti e cerca di avvertire Gaetano che lo zittisce un po' piccato.
Successivamente Marta rivela a Gaetano d'essere incinta e di non sapere chi sia il padre, confessando così d'averlo davvero tradito con un adolescente e confermando, in tal modo, il sospetto di Lello. Pur non sapendo chi sia il padre naturale, Marta, tuttavia, esprime il desiderio di crescere questo figlio insieme a Gaetano. Gaetano ci resta male, ma cerca un po' goffamente di fare buon viso a cattivo gioco, approfittando del ritorno a San Giorgio per il matrimonio di sua sorella Rosaria per chiarirsi un po' le idee. Al matrimonio, Gaetano capisce d'essere innamorato di Marta e decide quindi di ritornare a Firenze.
La storia si conclude dunque con una memorabile scena che vede Gaetano e Marta discutere sulla decisione del nome da dare al nascituro.














mercoledì 29 marzo 2017

Film: Serpico

Serpico



Serpico è un film del 1973 diretto da Sidney Lumet e interpretato da Al Pacino.
Tratto da una storia vera, il film racconta l'esperienza del poliziotto italo-americano Frank Serpico, in servizio nel dipartimento di polizia di New York dal 1959 al 1972. Fiero del suo lavoro, Serpico dapprima scoprì e poi denunciò un diffuso caso di corruzione fra i suoi colleghi ufficiali, dopo che questi lo avevano a lungo ghettizzato, dapprima con la loro diffidenza e successivamente con le minacce e intimidazioni, organizzate e diffuse.



Trama

Nel 1959 Frank Serpico entra nel New York City Police Department, assegnato al 81° distretto di polizia. Non passa molto tempo prima che si renda conto della sistematica corruzione diffusa tra i colleghi: emergono le prime "bustarelle", da piccoli casi di corruzione (300 dollari al mese) a vere e proprie tangenti. La cecità e il connubio dei superiori col sistema, rendono difficoltosa prima l'attività di poliziotto, poi addirittura la vita privata dello stesso Serpico. Emergono gli accordi sottobanco tra gli agenti e vari esponenti della malavita e scommettitori locali che, pagando la polizia, s'assicurano di lavorare indisturbati. Il trasferimento di Serpico al 7° distretto rivela una situazione addirittura peggiore.
Nel corso d'una drammatica "riunione", tenutasi all'aperto in un parco pubblico, i colleghi cercano di convincere Serpico a prendere, se non tutta la sua parte, almeno un "rimborso spese". Serpico rifiuta e si rende conto d'essere totalmente isolato.
A quel punto è chiaro che le minacce saranno sempre maggiori. «A un poliziotto possono succedere tante cose in servizio, come non avere le spalle coperte dai colleghi durante le azioni di polizia», gli suggerisce un compagno d'Accademia, divenuto uno degli esattori più influenti "nell'attività". La sorte di Serpico, ormai isolato dai colleghi e senza sufficienti sostegni esterni, è segnata, perché egli non ha intenzione d'accettare la corruzione e i poliziotti del suo distretto non intendono lasciarlo fare, ora che lui sa tutto.
Dopo i numerosi e vani tentativi di denuncia ai piani alti (oltre che della propria istituzione, anche politici che vedono l'interessamento dell'ufficio del sindaco Lindsey) per l'apertura di un'indagine sulla corruzione all'interno della polizia, Serpico decide di contattare il New York Times e raccontare l'intera vicenda. L'indomani della pubblicazione in prima pagina, scoppia il caso e il sindaco di New York è costretto a nominare una commissione d'indagine.
Quasi un anno dopo, essendo stato trasferito da un distretto all'altro, Serpico finisce alla sezione Narcotici e, durante un'irruzione nell'appartamento d'uno spacciatore in un quartiere malfamato, rimane bloccato nella porta e, nonostante le disperate invocazioni, i due colleghi, in quei lunghi istanti d'azione violenta, non l'aiutano e questo dà il tempo ai criminali di sparargli ferendolo gravemente. Il proiettile gli trapassa il volto, ma non lede organi vitali. Serpico viene trasportato in ospedale e si salva.
Dopo essere stato dimesso, testimonia e denuncia la corruzione diffusa all'interno della polizia davanti alla commissione d'inchiesta e alla stampa nazionale.
Ottenuto l'agognato distintivo da detective, che per lui ormai non ha più alcun valore, decide di lasciare la polizia e di trasferirsi in Svizzera.











Ricetta: Gnocchi con melanzane

Ingredienti (per 1 persona)

150 gr di gnocchi (di patate)
3 cucchiani di capperi
mezza melanzana da tagliare prima a dischi e poi a cubetti
2 cucchiaini di basilico congelato
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
pepe q.b.
sale q,b.

1 tagliare a cubetti una melanzana e metterla in una teglia con carta da forno; cuocere in forno programma multicottura 20 minuti a 180 gradi, cuocere e fare dorare le melanzane.
2 salate la melanzana solo a cottura ultimata
3 in una scodella aggiungete due cucchiai di basilico congelato dell'olio extravergine di oliva, i capperi ed un pizzico di pepe
4 cuocete in acqua bollente salata gli gnocchi, scolandoli con il mestolo forato appena verranno a galla
5 conditeli con le melanzane e la salsina ai capperi servendo ben caldo.



sabato 25 marzo 2017

Ricetta: Mezze penne yogurt, curry e piselli

Ricetta dietetica


Ingredienti per 2 persone:

160 gr. di mezze penne rigate
1 vasetto di yogurt magro bianco
240 gr. di piselli
curry...molto curry
paprika dolce
sale q.b.

Iniziare con il mettere a bollore l'acqua per la pasta.
Mettete in una padella i piselli con un bicchiere d'acqua e fateli lessare a fuoco alto fino a quando non si saranno assorbiti l'acqua. Salateli.

Abbassate il fuoco ed aggiungete lo yogurt, un mestolo di acqua di cottura della pasta e abbondante curry. Mischiate con un cucchiaio di legno per amalgamare tutti gli ingredienti.

Salate l'acqua e buttate la pasta. Quando la pasta sarà pronta conditela con il sughetto e impiattate. Decorate il piatto con della paprika dolce.


venerdì 24 marzo 2017

Film: A beautiful mind

A Beautiful Mind




Il film è liberamente ispirato all'omonima biografia di Sylvia Nasar, pubblicata in Italia col titolo Il genio dei numeri.

Trama

Il film si divide in due parti: nella prima parte viene mostrata la realtà vissuta dal protagonista, frammista con un delirio strutturato e le sue allucinazioni visive e uditive; nella seconda parte si parla del modo in cui il protagonista diventa consapevole e critico del proprio delirio.
Nell'autunno del 1948, il ventenne e talentuoso matematico John Nash entra all'Università di Princeton con la prestigiosa borsa di studio Carnegie. Refrattario ad instaurare rapporti sociali, Nash ha solo un amico: Charles Herman, il suo compagno di stanza. Nash è ossessionato dal pensiero di trovare un'idea originale a cui applicare le sue formule.
Una sera al bar del campus Nash e i suoi amici sono seduti ad un tavolo, quando entra una ragazza bionda e quattro sue amiche. Subito nasce una contesa fra chi si prenderà la ragazza bionda. Martin ricorda a tutti la lezione di Adam Smith, nella competizione l'ambizione individuale serve al bene comune. In pratica ognuno per sé e quelli che fanno fiasco con la bionda, finiscono con le sue amiche. Nash dice che Adam Smith va rivisto: Perché se tutti ci proviamo con la bionda, ci blocchiamo a vicenda e alla fine, nessuno di noi se la prende. Allora ci proviamo con le sue amiche, e tutte loro ci voltano le spalle perché a nessuno piace essere un ripiego. Ma se invece nessuno ci prova con la bionda, non ci ostacoliamo a vicenda e non offendiamo le altre ragazze. È l'unico modo per vincere. Nash aggiunge: Adam Smith ha detto che il miglior risultato si ottiene quando ogni componente del gruppo fa ciò che è meglio per sé ma ciò è incompleto; il miglior risultato si ottiene quando ogni componente del gruppo fa ciò che è meglio per sé e per il gruppo. Principio delle dinamiche dominanti.
Applicando questa idea, che sarà chiamata equilibrio di Nash, John riesce nel suo obiettivo: in una tesi di dottorato di sole 27 pagine espone geniali intuizioni, fondamentali allo sviluppo della teoria dei giochi, facendo così diventare obsolete le teorie economiche di Adam Smith.
Le sue idee originali gli procurano fama e insieme a Sol e Bender, un importante posto di ricercatori al Wheeler Laboratory del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, dove trova conferma il suo genio matematico.
In piena "guerra fredda" Nash viene contattato dal Pentagono per la sua incredibile capacità matematica. Nella sala di decrittazione, il protagonista isola una serie di numeri, di una radiotrasmissione proveniente da Mosca, che gli dà l'impressione di essere un messaggio crittato. Dopo aver analizzato il messaggio cifrato con il semplice uso della memoria, il protagonista scopre che certi numeri rappresentano le coordinate geografiche di due città degli Stati Uniti, con le relative istruzioni di transito per far attraversare il confine agli agenti segreti russi. Intanto gli viene assegnato anche il compito di tenere una serie di lezioni al Wheeler Laboratory, che svolge con malavoglia.
Una sera entra in contatto con William Parcher, una oscura "eminenza grigia" del Dipartimento della Difesa, il quale lo assolda per una missione top secret relativa alla ricerca del luogo dove i Russi del gruppo Novaya Svobga (Nuova Libertà), collocheranno una bomba atomica miniaturizzata contenuta in uno zaino, da far scoppiare sul suolo statunitense e creare un enorme numero di morti fra i civili. William Parcher dice che McCarthy ha ragione. Secondo Parcher i Russi sul territorio degli Stati Uniti, comunicano fra loro per mezzo di codici inseriti in inserzioni giornalistiche, quindi il lavoro affidato a Nash consiste nel cercare e trovare questi messaggi e comunicarli in un rapporto mensile che consegnerà in una cassetta postale anonima, posta dietro un cancello che si apre per mezzo di un codice numerico che viene generato da un diodo radioattivo innocuo, impiantato sottocute nel braccio di Nash.
Contemporaneamente John viene in contatto con Alicia, una giovane studentessa di fisica, che si è innamorata di lui, la affascina con una forma di ombrello che lui disegna per lei nel cielo stellato e con una dichiarazione d'amore insolita e travolgente che lei accetta.
Il lavoro per il Dipartimento della Difesa continua in modo serrato, i dati vengono estrapolati dalle riviste periodiche e i rapporti vengono consegnati regolarmente. John ritrova il suo vecchio amico Charles che ha acquisito Marcee, una nipotina alla quale sono morti i genitori. Con Alicia va tutto bene e alla fine si sposano. William Parcher tiene d'occhio Nash da lontano e una sera lo coinvolge in una sparatoria contro gli agenti russi. John torna a casa affranto, vorrebbe nascondere quello che gli è successo ma i Russi lo seguono dappertutto e Alicia si accorge che lui è gravemente ammalato e decide di aiutarlo.
Un giorno, mentre sta insegnando, Nash vede dei Russi che lo hanno pedinato e tenta di scappare ma i Russi lo accerchiano da tutte le parti e il capo banda inaspettatamente dichiara di essere il Dottor Rosen, lo psichiatra dell'ospedale psichiatrico McArthur, dove Nash viene ricoverato, in modo coatto. Il Dottor Rosen capisce che Charles è una allucinazione di Nash e controlla chi era il compagno di stanza di Nash a Princeton: con una telefonata chiarisce che a Princeton, Nash ha sempre vissuto in una stanza da solo. L'unico modo che il Dottor Rosen ha di aiutare Nash, è di mostrargli tutto ciò che è reale e tutto ciò che crea solo la sua mente. Il Dottor Rosen parla anche con Alicia e la manda a cercare William Parcher, il supervisore di Nash. Alicia incomincia a controllare l'ufficio di John al Wheeler Laboratory assieme a Sol e Bender, i due colleghi scelti da Nash per lavorare con lui, e scoprono l'allucinante verità, il proprio marito in ufficio passava il tempo a ritagliare periodici, cercando improbabili codici di coordinate geografiche, dove trovare i Russi. Alicia scopre anche la cassetta postale di una villa chiusa, dove Nash depositava i rapporti e li trova tutti, chiusi lì.
La vita di Nash viene a questo punto sconvolta da una terribile scoperta. Alicia gli dice che William Parcher non esiste, non esiste nessuna cospirazione. Charles, la sua nipotina e lo stesso William Parcher sono in realtà solo proiezioni della sua mente malata, affetta da una grave forma di schizofrenia di tipo paranoide. Nash cerca di togliersi l'impianto di un microchip che aveva nel braccio ma non trova nulla, l'impianto non c'è più.
John Nash ricoverato all'ospedale psichiatrico McArthur viene sottoposto dal Dottor Rosen, a numerose sedute di shock insulinico e ad una massiccia dose di clorpromazina. Grazie alle medicine e all'affetto di Alicia, Nash sembra recuperare in salute e decide in segreto, di smettere di prendere gli psicofarmaci, perché gli sembra che così possa ragionare meglio ed essere reintegrato come professore a Princeton. Allora, ricade nel delirio e impianta di nuovo in un capanno vicino a casa, la ricerca delle coordinate geografiche, tratta da ritagli di riviste. Alicia lo scopre, John sente le voci, sente William Parcher suggerirgli di uccidere Alicia ma Alicia chiama il Dottor Rosen e tenta di scappare. Nash la blocca e finalmente Nash deduce che se la nipotina di Charles non cresce mai, allora vuol dire che questa sua visione non esiste. Malgrado sia schizofrenico, John Nash mostra un'insolita critica nei confronti del proprio delirio.
In un incontro con il Dottor Rosen, Nash dice che non vuole prendere la terapia, perché gli impedisce di lavorare, gli impedisce di tenere il bambino e gli impedisce di rispondere all'amore di sua moglie. Il Dottor Rosen propone di ricominciare la terapia ma Nash sostiene che con la sua forza mentale riuscirà a convivere con le proprie allucinazioni deliranti, fino ad ignorarle, tornando all'attività accademica.
Nash con la forza dell'amore per Alicia e con la propria intelligenza e volontà, riesce a superare la vergogna che provava di ripresentarsi a Princeton e incontra Hansen, il suo vecchio amico antagonista, che nel frattempo è diventato rettore al posto di Helinger. Hansen accoglie con benevolenza Nash e gli permette di frequentare il campus dell'università, gli assegna un posto in biblioteca e lo comprende quando Nash ha ripetute crisi deliranti, alle quali si oppone, gridando alle allucinazioni che sono inesistenti.
Nash finalmente frequenta i corsi di Princeton, diventa docente, prende i farmaci più moderni, Hansen gli conferisce un posto da insegnante e nel 1994 John Nash è insignito del Premio Nobel per l'economia. Nel discorso di premiazione Nash dice che il suo successo è dovuto all'amore che sua moglie ha avuto per lui. La difficile ma riuscita convivenza di Nash con la sua malattia è simboleggiata dalla visione dei suoi tre sogni ad occhi aperti, uno accanto all'altro che lo osservano dopo la cerimonia di premiazione ma Nash dice che non sono nulla.









giovedì 23 marzo 2017

Ricetta: Filetti di pollo con carote, zucchine e patate al vapore

Aggiungere 1 litro d'acqua nella vaporiera.
Con il batticarne battere due filetti di pollo ed adagiarli nella vaporiera. Cuocere il pollo al vapore per circa 20 minuti.
Sbucciare la carota con un pelapatate e tagliarla a rondelle sottili. Lavare lo zucchino, tagliare le estremità e tagliare lo zucchino a rondelle o mezze rondelle. pelare due patate e tagliarle a cubetti. Lavare le verdure in uno scolapasta sotto l'acqua corrente. Adagiare la carota tagliata a fettine, lo zucchino tagliato a rondelle, le patate tagliate a cubetti nella vaporiera e cuocere la verdura 20 minuti.
Intanto che il petto di pollo e le verdure cuociono, preparare la salsa allo yogurt. In una scodella mettere lo yogurt magro, aggiungere 1/2 cucchiaio di olio extravergine di oliva, salare, amalgamare bene il tutto mescolando con una forchetta. Quindi aggiungere 1 cucchiaino di prezzemolo congelato e il succo di mezzo limone. Mescolare bene, mettere la scodella con la salsa in frigo. Terminata la cottura del pollo, sistematelo su un piatto, versate sopra delicatamente la salsa allo yogurt. Ed ecco pronto un gustoso petto di pollo al vapore. accompagnato da una sfiziosa salsa allo yogurt.
Le verdure quando sono cotte devono essere disposte su un piatto e condite con sale e con un filo d'olio. Il petto di pollo con patate carote zucchini è pronto. Mangiare con pane croccante.

mercoledì 15 marzo 2017

Il Cardinal Martini e il fine vita

Il cardinal Martini e il fine vita 

"Non vanno prolungati quei trattamenti". Le ultime terapie rifiutate diventano un caso.

dal Corriere della Sera 1.9.2012


ROMA - La sua posizione sull'accanimento terapeutico era nota da tempo, ne era convinto ed è questa la strada che ha seguito, come ha annunciato ieri il suo medico curante, il professor Gianni Pezzoli. L'aveva espressa già nel 2007 nell'articolo "Io, Welby e la morte", scritto poche settimane dopo la morte di Piergiorgio Welby, il malato terminale di distrofia muscolare che chiese la sospensione delle terapie. L'aveva ribadita nel suo ultimo libro, pubblicato a marzo, Credere e conoscere : «Le nuove tecnologie che permettono interventi sempre più efficaci sul corpo umano - ha scritto Martini - richiedono un supplemento di saggezza per non prolungare i trattamenti quando ormai non giovano più alla persona». E che il neurologo del cardinale abbia voluto annunciare pubblicamente che è stata fatta la sua volontà suona come un ultimo messaggio dell'arcivescovo emerito di Milano, « la sua ultima lezione teologica», come ha decretato il web. Niente accanimento, dunque niente sondino, niente peg o alimentazione forzata, visto che da quindici giorni non poteva più deglutire per l'evoluzione terminale del morbo di Parkinson, la stessa malattia di Giovanni Paolo II. Quel sondino, quell'alimentazione forzata che era stata il punto più controverso del disegno di legge sul testamento biologico (che non è mai diventato legge).
E così, dopo l'annuncio della morte, su Twitter l'hastag #martini ha scalato le posizioni fino a entrare nella topten degli argomenti più discussi. Ma oltre alle numerosissime testimonianze di cordoglio, a tenere banco è stata proprio la notizia che il cardinale ha "rifiutato l'accanimento terapeutico". Il popolo di Twitter gli ha reso omaggio anche per questo, con qualche punta polemica, dai twitterologi famosi alla gente comune. Così Piero Sansonetti scrive che " il no all'accanimento terapeutico di Martini sia un esempio per questa classe politica e per la Chiesa". E altri commentano: "Almeno Martini sapeva che il medioevo è passato". Sarcastico un blogger: "E adesso i finti moralisti cattolici, politici e non, cosa diranno, che il cardinal Martini si è suicidato?" O un altro ancora: "Maestro per credenti e non fino all'ultimo.
Anche se c'è chi vuole chiarire. E' di grandissima importanza in questo contesto distinguere tra eutanasia e astensione dall'accanimento terapeutico", puntualizza un utente. Un altro si interroga ironico: "Ma ora a Martini glielo fanno il funerale?  Per me è del tutto irrilevante però la famiglia Welby lo voleva, per esempio." Il tema viene battuto da molti: "Ora la Chiesa negherà i funerali cattolici al Cardinal Martini perchè ha scelto di lasciarsi morire, giusto?". E Mikisugarfree; "Che la morte scelta dal cardinal Martini sia un esempio per i bigotti della prima e dell'ultima ora".
La scelta di Martini è stata riportata dai giornali di tutto il mondo. Il premio Nobel Dario Fo definisce la sua scelta "stupenda, mostra che tipo di persona fosse". Martini "è il Piergiorgio Welby della Chiesa. Come Papa Wojtyla ha riaffermato il diritto all'autodeterminazione sui trattamenti sanitari, la Chiesa e i cattolici riflettano", è stato il giudizio di Mario Riccio, medico rianimatore che nel dicembre 2006 ha interrotto il trattamento che teneva in vita Welby. Il leader di Sel Nichi Vendola, ha commentato: "Ha scelto la dignità". "Quella del cardinale è stata la libera scelta. Una persona come lui l'ha potuta compiere, in libertà e responsabilmente, senza alcuna intromissione", il commento del deputato radicale Maria Antonietta Farina Coscioni: "Non a tutti è permessa, per esempio non è stata concessa a Piergiorgio Welby". E il padre di Eluana Englaro: "L'eutanasia non c'entra, la sua è stata autodeterminazione. E' il diritto di ognuno di poter dire: "Non mi impedite di morire"".

M.Antonietta Calabrò

lunedì 13 marzo 2017

Ricetta: Fusilli al pesto

Preparazione:
Cuocere la pasta in acqua bollente da salare quando l'acqua bolle.
In una padella antiaderente sciogliere a fuoco basso quattro cucchiaini di pesto genovese Tigullio già pronto.
Quando la pasta è cotta scolarla e versarla nella padella con il pesto con un po' di acqua di cottura. Aggiungere del pepe macinato. Aggiungere del parmigiano grattugiato. Mescolare bene.
Impiattare. La pasta al pesto è pronta.



domenica 12 marzo 2017

Ricetta: Riso integrale con piselli, prosciutto cotto e Asiago

Per due persone:

170 gr. di riso integrale Scotti
80 gr. di prosciutto cotto (una fetta)
90 gr di Asiago
1 scatola di piselli medi da 400 gr.
olio extravergine di oliva q.b.
sale q.b.

Preparazione;

Cuocere il riso integrale in abbondante acqua bollente e salata per 12 minuti.
Scolare i piselli in uno scolapasta e sciacquarli bene sotto l'acqua corrente.
Versarli in una ciotola sufficientemente capiente.
Tagliare a dadini il prosciutto e l'Asiago ed aggiungerli nella ciotola con i piselli.
Quando è cotto, scolare il riso integrale ed aggiungerlo nella ciotola con i piselli, il prosciutto e l'Asiago. Aggiustare di sale. Versare due giri di olio extravergine di oliva e mescolare bene il tutto.




Film: Blue Sky

Trama

Hank Marshall, un ingegnere nucleare, è un maggiore dell'esercito degli Stati Uniti che lavora ad un progetto segreto sugli ordigni atomici. Sua moglie Carly ha un carattere particolare ed è molto esuberante. Quando gli esperimenti sulla bomba a idrogeno cominciano a fare danni, l'ingegner Marshall mette in secondo piano le scappatelle della sua adorata moglie.


mercoledì 8 marzo 2017

Libro: Umberto Veronesi Sillabario laico

10NOV/160

Da Corriere 10.11.16: «Sillabario laico» è il nuovo libro di Umberto Veronesi di cui abbiamo scelto alcuni stralci. Edito dal «Corriere», in collaborazione con la Fondazione Veronesi, sarà in edicola da sabato al costo di 4,90 euro (più quello del quotidiano). Umberto Veronesi
Ateo – Io non sono credente, e rispetto al problema di Dio mi considero agnostico. Sono però profondamente convinto che esista una morale laica valida quanto la fede in Dio. È un’etica della responsabilità, che ogni persona può e deve costruire dentro di sé, e che deve servire da timone per dirigere le proprie azioni. Ateo è un termine che non amo, perché vuol dire «senza Dio», e io non ho le prove per negare l’esistenza di Dio.
Bellezza – Nello spirito umano c’è una costante aspirazione a un’armonia che trascende il mondo fisico. Per questo si può parlare della bellezza della musica, o della bellezza di una formula matematica. (…) La nostra epoca sta facendo di tutto per farci dimenticare questi quesiti squisitamente filosofici, e ci propone la bellezza nella forma assicurante e standardizzata delle case-vacanza «immerse nel verde», a portata di voli low cost, e spiagge popolate da stupende creature di ambo i sessi generosamente spogliate.
Digiuno – Sono convinto che sia un bene e che faccia bene. Ma prima di tutto digiunare ha un significato etico: astenersi intelligentemente e sistematicamente dal cibo è segno di consapevolezza, senso di responsabilità e rispetto per gli equilibri del pianeta.] Sono convinto che sia un bene e che faccia bene. Ma prima di tutto digiunare ha un significato etico: astenersi intelligentemente e sistematicamente dal cibo è segno di consapevolezza, senso di responsabilità e rispetto per gli equilibri del pianeta.
Empatia – Siamo stati scelti per la nostra scienza e per la nostra competenza, ma a queste caratteristiche, guadagnate e costruite in anni di studio e di duro lavoro, dobbiamo avere la capacità di aggiungere l’empatia, una parola che deriva dal greco e che significa «condivisione della sofferenza».] Siamo stati scelti per la nostra scienza e per la nostra competenza, ma a queste caratteristiche, guadagnate e costruite in anni di studio e di duro lavoro, dobbiamo avere la capacità di aggiungere l’empatia, una parola che deriva dal greco e che significa «condivisione della sofferenza».
Giovani – La depressione di chi non riesce a costruirsi un progetto di vita non è una patologia psichiatrica, non ha bisogno di modulatori del tono dell’umore e di ansiolitici. Ha bisogno invece di una società che prenda finalmente in serissima considerazione il problema dei giovani e che si vergogni di averlo fatto diventare un problema.] La depressione di chi non riesce a costruirsi un progetto di vita non è una patologia psichiatrica, non ha bisogno di modulatori del tono dell’umore e di ansiolitici. Ha bisogno invece di una società che prenda finalmente in serissima considerazione il problema dei giovani e che si vergogni di averlo fatto diventare un problema.
Longevità – Francamente non vedo nulla di male nell’incentivare le ricerche volte a ottenere una vita più lunga, e a realizzare nel concreto uno slogan pieno di promesse. Come riuscirci? Ci sono alcuni segreti. Il primo segreto è un atteggiamento di accettazione. (…) Il secondo segreto è una vita attiva. (…) Il terzo segreto è continuare ad amare, con il cuore e con il corpo. (…) L’ultimo segreto è la curiosità.
Morte – Scegliere per chi amiamo l’eutanasia può essere un gesto di coraggioso amore, una dimostrazione che il nostro amore per la sua vita, ora sofferente, va oltre il nostro bisogno della sua presenza. L’eutanasia, prima di essere eutanasia, è comprensione assoluta, è quell’amore che sempre dovrebbe esserci tra un uomo che soffre e chi lo assiste.] Scegliere per chi amiamo l’eutanasia può essere un gesto di coraggioso amore, una dimostrazione che il nostro amore per la sua vita, ora sofferente, va oltre il nostro bisogno della sua presenza. L’eutanasia, prima di essere eutanasia, è comprensione assoluta, è quell’amore che sempre dovrebbe esserci tra un uomo che soffre e chi lo assiste.
Onestà – Diffido però profondamente dell’uso indiscriminato del concetto di onestà, e mi prendo la responsabilità di affermare che l’onestà non è né un valore in più, né un biglietto da visita per presentare i programmi politici o le persone. L’onestà non è una benemerenza, ma un dovere. Aggiungo che in una democrazia dovrebbe essere la normalità.] Diffido però profondamente dell’uso indiscriminato del concetto di onestà, e mi prendo la responsabilità di affermare che l’onestà non è né un valore in più, né un biglietto da visita per presentare i programmi politici o le persone. L’onestà non è una benemerenza, ma un dovere. Aggiungo che in una democrazia dovrebbe essere la normalità.
Tasse – Ogni anno pagando le tasse penso che la mia quota possa servire a dotare un ospedale di un nuovo letto, o di un nuovo ambulatorio, o a garantire l’assistenza domiciliare a un disabile. E allargando l’orizzonte della solidarietà penso che con le nostre tasse ogni anno si possa aprire un nuovo asilo nido, una palestra, una scuola. Ed ecco perché le tasse le pago volentieri.] Ogni anno pagando le tasse penso che la mia quota possa servire a dotare un ospedale di un nuovo letto, o di un nuovo ambulatorio, o a garantire l’assistenza domiciliare a un disabile. E allargando l’orizzonte della solidarietà penso che con le nostre tasse ogni anno si possa aprire un nuovo asilo nido, una palestra, una scuola. Ed ecco perché le tasse le pago volentieri.
Umorismo Meglio sorridere che ridere, anche perché una considerazione umoristica è contigua al mondo delle idee, ed è capace come poche altre cose di dare notizie sul mondo intellettuale della persona con cui si sta parlando. Un commento umoristico è come un piccolo contrappunto di violino, che sbuca leggero e piacevolissimo nel corso di quel concerto più largo che è una conversazione.] Meglio sorridere che ridere, anche perché una considerazione umoristica è contigua al mondo delle idee, ed è capace come poche altre cose di dare notizie sul mondo intellettuale della persona con cui si sta parlando. Un commento umoristico è come un piccolo contrappunto di violino, che sbuca leggero e piacevolissimo nel corso di quel concerto più largo che è una conversazione.