venerdì 16 agosto 2019

Agosto 2019: Passeggiata delle baite


Passeggiata delle baite

La passeggiata delle baite è una bella camminata tra boschi e prati che da sopra il paese di Ruffrè porta alle Regole di Malosco.
 Camminata facile e piuttosto breve (circa 45 minuti andata + 45 minuti il ritorno per lo stesso percorso).

Il percorso che parte da sopra il paese di Ruffrè non è molto lungo e con poco dislivello (circa 100 mt). E' l'itinerario perfetto per fare 2 passi nel bosco ed arrivare a una meta bella senza strafare.

Il sentiero parte dalla baita Centro del fondo sopra il paese di Ruffrè, in leggera salita percorrendo il sentiero si lascia l'hotel Paradiso sulla destra, si sale ancora e ci si inoltra nel bosco di abeti e larici seguendo sempre il sentiero n. 2 per le Regole di Malosco. 
Poi in leggera discesa nel bosco si arriva alla spianata delle Regole di Malosco, luogo dove d'inverno se c'è neve, si pratica lo sci da fondo. 
Arrivati alla spianata delle Regole si possono osservare numerose baite disseminate qua e là nei prati. Alle Regole si può fare una sosta in un rifugio per bere o mangiare qualcosa e poi avviarsi verso il ritorno, seguendo il sentiero n. 2 Laghi di Ruffrè.

Alla baita Centro del Fondo (spiazzo con parcheggio) si arriva scendendo dal passo Mendola sulla destra subito dopo aver superato l'hotel Paradiso (presso l'hotel Paradiso c'è anche un ampio parcheggio, io ho parcheggiato lì la macchina).








venerdì 9 agosto 2019

Ricetta: Pappardelle con ceci e pomodorini

Ricetta vegetariana

Per 2 persone:
1 scatola di ceci, peso sgocciolato 250 gr.
10 pomodorini ciliegini tagliati in quarti
sale q.b.
250 gr di pappardelle al farro bio
1/2 cipolla gialla
8 foglie di basilico fresco, lavate e spezzettate a mano
parmigiano grattugiato 3 cucchiai

In una pentola portare a bollore dell'acqua, quando l'acqua bolle salare, quindi versare le pappardelle. Cuocerle 10 minuti. Preparazione del condimento: in una padella antiaderente soffriggere mezza cipolla gialla tagliata a tocchetti, dopo qualche minuto aggiungere i pomodorini lavati e tagliati in quarti, salare, cuocere qualche minuto facendo appassire i pomodorini, aggiungere i ceci scolati e lavati, cuocerli qualche minuto, poi con una forchetta schiacciare un terzo dei ceci facendoli diventare una cremina, aggiungere un mestolo o due di acqua di cottura e continuare a cuocere finchè la cottura della pasta è terminata. Quando le pappardelle sono cotte scolarle ed aggiungerle al condimento, aggiungere il basilico spezzettato a mano ed il parmigiano grattugiato. Mescolare bene. Le pappardelle con ceci e pomodorini sono pronte.


Film: Giù la testa.

Da Wikipedia. "Giù la testa è un film del 1971 diretto da Sergio Leone e interpretato da Rod SteigerJames Coburn e Romolo Valli. È il secondo film della cosiddetta trilogia del tempo, preceduto da C'era una volta il West (1968) e seguito da C'era una volta in America (1984).
Il film è ambientato nel Messico del 1913, durante la rivoluzione, e vi vengono citati Francisco Indalecio MaderoPancho VillaEmiliano Zapata e Victoriano Huerta. Le vicende sono da collocare nel periodo seguente l'assassinio di Madero da parte di Huerta, nel corso del tentativo della guerriglia, guidata da Villa e Zapata, di uccidere il nuovo dittatore.
Trama
1913, nelle vicinanze di Mesa Verde (un'immaginaria città messicana). Juan Miranda, un peone messicano che è a capo di un gruppo di banditi composto dall'anziano padre, dai suoi sei figli e da altri membri della famiglia, è in viaggio su una diligenza da lui assalita, quando poco dopo il gruppo viene sorpreso dal fragore di alcune esplosioni: dai fumi e dalle polveri appare un motociclista, John Mallory (in realtà Séan, in irlandese, da cui il leitmotiv ricorrente nella colonna sonora), esperto dinamitardo, rivoluzionario dell'IRA e futuro “socio” di Miranda. Miranda vede subito in lui, e nelle sue abilità nell'utilizzo degli esplosivi, il mezzo perfetto per penetrare nei sotterranei della Banca di Mesa Verde, suo sogno fin da quando era bambino.
Juan gli propone di lavorare insieme per colpire la banca, ma John rifiuta, perché è venuto a lavorare per Aschenbach, il proprietario di una miniera nelle vicinanze. Per convincere John a unirsi a lui, Juan riesce a far sì che John uccida Aschenbach e un capitano dell'esercito a lui vicino mentre i due sono all'interno di una chiesa che viene fatta esplodere. John illude Juan di proseguire con lui, ma alla prima occasione utile fugge. Juan e i suoi figli si recano a Mesa Verde. Sul treno incontrano un personaggio, la cui identità verrà precisata oltre nel corso del film, che lo aiuta a eliminare due poliziotti che lo avevano riconosciuto: si tratta del dottor Villega, a capo della piccola banda di rivoluzionari di Mesa Verde.
Arrivato al paese Juan osserva i primi segni del profondo cambiamento che il paese ha subito: la banca fuori non risplende d'oro e in ogni luogo ci sono piccoli manipoli di soldati che marciano o fucilano i rivoluzionari; su tutti i muri si possono leggere i manifesti del governatore Jaime: “El Sr. Gobernador ama al pueblo. El pueblo ama al Sr. Gobernador” (Il sig. Governatore ama il popolo. Il popolo ama il sig. Governatore).
Al bar che si trova di fronte alla banca ritrova John, che lo stava aspettando per portarlo a una riunione dei rivoluzionari, in cui Villega spiega agli uomini l'obiettivo della successiva missione: sferrare vari attacchi in tutto il paese per permettere a Pancho Villa ed Emiliano Zapata di attuare il loro piano. John sceglie di occuparsi della banca e vuole Juan come aiutante. Juan, entusiasta, partecipa attivamente, per poi scoprire che i sotterranei della banca non ospitano tesori, ma una prigione temporanea ricolma di contadini e di qualche politico.
Dopo essere diventato un eroe ed essere stato acclamato dalla folla, Juan si sposta con tutti i rivoluzionari in un campo lontano dalla città dove si stanno preparando per attaccare un ponte da cui suppongono che possano transitare le truppe del dittatore Huerta. Nonostante l'ordine fosse di ritirarsi alle grotte, John decide di accamparsi vicino al ponte per sterminare le truppe del colonnello Günther Reza. Con lui rimane solo Juan. Tornati alle grotte scoprono che tutti i loro compagni sono morti in un'imboscata e Juan, vedendo i cadaveri dei suoi figli, decide di affrontare i soldati che lo cattureranno. Dopo aver salvato Juan e scoperto che il dottor Villega aveva tradito (a seguito delle torture) i suoi compagni, John si rifugia con Miranda in un vagone di bestiame diretto verso gli Stati Uniti.
Dopo alcuni scontri armati nella stazione, nel loro vagone entra il governatore Jaime, che tenta di convincere i due a lasciarlo passare in cambio di una borsa colma di denaro e ricchezze. Juan, per vendetta, lo uccide e, uscendo dal treno, viene osannato di nuovo dalla folla. Nel treno, ora in mano ai rivoluzionari, Juan e John incontrano alcuni capi e Villega. Con loro pensano a come distruggere il treno con 1 000 soldati e Günther Reza che sta venendo loro incontro.
John si offre di preparare la locomotiva allo scontro, imbottendola di dinamite, e chiede la collaborazione di Villega, al quale fa capire di essere a conoscenza del suo tradimento. Attraverso una serie di flashback viene mostrato come John, quando faceva ancora parte dell'IRA, aveva un amico fraterno di nome Nolan col quale condivideva persino la donna, ma dal quale venne poi tradito a seguito di torture. John uccise l'amico, unico caso in cui, dice a Villega, ha 'giudicato' un altro uomo, ragion per cui non lo farà di nuovo. Nell'imminenza del salto per salvarsi la vita dall'impatto, a ogni modo, Villega si pente di aver tradito i suoi compagni e rimane sul treno.
Ricongiuntosi con i suoi compagni, durante lo scontro a fuoco fra rivoluzionari e soldati superstiti, John viene colpito dal colonnello Günther Reza, che viene a sua volta ucciso da Juan con una mitragliatrice. Juan assiste l'amico morente e decide di cercare aiuto ma, poco dopo essersi allontanato, si rende conto che John si è fatto accendere una sigaretta non per fumare, ma con l'intento suicida di far esplodere la dinamite che porta sempre addosso. Juan fa appena in tempo a voltarsi e a urlare il nome dell'amico mentre questo viene dilaniato dall'esplosione".

Dal Dizionario dei film Mereghetti: Due stelle e mezza "Un bandito messicano, Juan Miranda (Steiger), si associa all'irlandese Sean Mallory (Coburn) per rapinare una banca: ma non sa che quest'ultimo combatte per Villa e Zapata. Dopo aver perduto i figli in una rappresaglia governativa, Miranda si converte definitivamente alla rivoluzione. Il western spaghetti si adatta al clima della contestazione: cita Mao in apertura ("La rivoluzione non è un pranzo di gala") e indulge al populismo spesso di maniera. Verboso e filosofeggiante (...) è il film di Leone che ha riscosso minor successo. Le sequenze da antologia non mancano, ma l'insieme appare farraginoso, nè si riesce ad amare veramente i personaggi (anche perchè la gigioneria di Steiger varca ogni limite). Memorabile, come sempre, la colonna sonora di Ennio Morricone, che comprende il celebre tema "Sean Sean". Fu girato da Leone in Spagna, aspettandoo di girare C'era una volta in America, che venne realizzato solo nel 1984".