giovedì 29 dicembre 2016

Film: Il ponte delle spie

Il ponte delle spie (Bridge of Spies) è un film del 2015 diretto da Steven Spielberg con protagonista Tom Hanks.
Il film, ambientato durante gli anni della guerra fredda, narra il caso dell'arresto e del processo con conseguente condanna della spia russa Rudolf Abel, per poi narrare la trattativa e lo scambio di Abel con Francis Gary Powers, pilota di un aereo-spia Lockheed U-2, abbattuto, catturato e condannato dai sovietici. Durante l'88ª edizione dei premi Oscar è stato candidato a sei premi, vincendo una statuetta per il miglior attore non protagonista, assegnata a Mark Rylance.[1]

Trama
Nell'America della guerra freddaJames Donovan è un affermato avvocato di Brooklyn specializzato nel ramo assicurativo, con un'esperienza nel collegio giudicante del processo di Norimberga. Al momento della cattura della spia sovietica Rudolf Abel, Donovan viene contattato per assumerne la difesa. L'intenzione di chi lo ha incaricato è quella di dimostrare come gli Stati Uniti tutelino i diritti di tutti, ma Donovan, una volta assunto, nonostante le iniziali ritrosie, l'impopolare incarico, subisce le pressioni della moglie, del suo principale e del giudice affinché non eserciti una difesa troppo scrupolosa, trattandosi di un sovietico.
L'avvocato riesce ad instaurare un buon rapporto con il cliente, inizialmente a lui inviso, e decide di esercitare la professione nel migliore dei modi. Così, pur di fronte ad un parere di piena colpevolezza da parte giuria, riesce ad evitare la pena di morte per il suo assistito, portando al giudice la motivazione che una spia sovietica, da viva, possa ancora essere utile alla causa nazionale. Il verdetto solleva grandi polemiche e Donovan, insoddisfatto, si appella alla Corte Suprema ritenendo che il suo cliente non abbia avuto un processo completamente giusto. L'avvocato finisce nell'occhio del ciclone, con la sua stessa famiglia oggetto di intimidazioni.
Il ricorso non ha esito ma, come prefigurato, per il suo cliente si apre un'altra via. Una lettera dalla Germania dell'Est ad Abel rappresenta infatti un primo approccio per un negoziato, che la CIA decide di affidare direttamente a Donovan. I russi hanno infatti catturato Francis Gary Powers, un pilota di un aereo spia U-2, abbattuto al suo primo volo nei cieli sovietici, e sono disposti a scambiarlo con Abel.
Nel massimo riserbo Donovan si reca a Berlino e lì orchestra lo scambio, che ha luogo sul discreto e appartato Ponte di Glienicke, in seguito soprannominato "Ponte delle Spie". Con una mossa azzardata, Donovan riesce anche a far liberare dalle autorità berlinesi della Repubblica Democratica Tedesca, presso il Checkpoint Charlie del Muro di Berlino, lo studente statunitense di economia Frederic Pryor, che era stato catturato ed era detenuto presso la Volkspolizei, la polizia della Germania orientale.
A successo ottenuto, di ritorno in patria, a Donovan è riconosciuto pubblicamente il merito di aver permesso la liberazione del pilota americano ostaggio dei sovietici, ed è così pienamente riabilitato di fronte all'opinione pubblica.

Questo film mi è piaciuto perchè: narra la storia di un avvocato americano che crede nel suo lavoro e trova con intelligenza la possibilità di conciliare l'interesse del suo assistito, un prigioniero di guerra russo, che viene salvato dalla pena di morte e viene infine scambiato con altri prigionieri americani, dopo una lunga negoziazione.    
Questa capacità di negoziazione, che porta a salvare una vita umana in cambio della vita di altre persone, viene riconosciuta e considerata come preziosa anche negli Stati Uniti d'America, e rappresenta nella guerra fredda qualcosa di più della semplice offerta di un avvocato difensore ad una spia russa.  



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