Da Wikipedia, l'Enciclopedia libera "Bohemian Rhapsody (film)
La pellicola ripercorre i primi quindici anni del gruppo rock dei Queen, dalla nascita della band nel 1970 fino al concerto Live Aid del 1985.[2]
Il film ha ricevuto quattro Oscar durante la 91ª edizione dei premi (miglior attore, miglior montaggio, miglior montaggio sonoro, miglior sonoro), risultando il film con più premi vinti in quell'edizione.[3]
Trama
Nel 1970 Farrokh Bulsara, uno studente universitario britannico di origini parsi che lavora come scaricatore di bagagli all'Aeroporto di Londra-Heathrow, assiste all'esibizione in un locale notturno di una band locale di nome Smile. Dopo lo spettacolo incontra il chitarrista e il batterista del gruppo, rispettivamente Brian May e Roger Taylor, e si offre di sostituire il loro cantante Tim Staffell, che proprio quella notte aveva lasciato il gruppo; la stessa sera Farrokh conosce una ragazza di nome Mary, che lavora come commessa da Biba. Con l'aggiunta del bassista John Deacon la band - che di lì a breve cambierà nome in Queen - fa concerti in tutta la Gran Bretagna, fino a quando i componenti del gruppo vendono il loro furgone per produrre il loro album di esordio.
Grazie al loro successo e alla loro sperimentazione musicale la band fa colpo su John Reid, un famoso manager dell'etichetta discografica EMI, che procura loro un contratto. Allo stesso tempo Farrokh cambia legalmente il suo nome in Freddie Mercury e si fidanza con Mary Austin, la ragazza che aveva conosciuto dopo l'esibizione degli Smile. L'album scala le classifiche in America e, durante il tour degli Stati Uniti della band, Freddie inizia a mettere in discussione la propria sessualità. Nel 1975 i Queen registrano il loro quarto album, A Night at the Opera, ma subito dopo lasciano l'EMI, poiché il dirigente Ray Foster rifiuta di pubblicare la canzone Bohemian Rhapsody come singolo principale dell'album, principalmente lamentandone l'ermetismo del testo, la struttura non convenzionale e l'eccessiva lunghezza, mentre preferirebbe un singolo più accessibile al grande pubblico come I'm in Love with my Car, che tuttavia il gruppo considera scontata. Freddie fa trasmettere in radio dal DJ Kenny Everett la canzone, che, nonostante le recensioni generalmente negative della critica, diventa un grande successo.
Dopo il tour mondiale Freddie inizia una relazione con Paul Prenter, il suo manager personale, ed è costretto a rompere con Mary che ha intuito la sua omosessualità. Il successo del quartetto, incalzato tra l'altro dal nuovo singolo Another One Bites the Dust, continua fino ai primi anni '80, ma nel gruppo nascono delle tensioni a causa della direzione presa dalla loro musica e dai cambiamenti nell'atteggiamento di Freddie, che ha licenziato il manager John Reid senza consultarsi con il resto della band. Nel 1981, dopo una sontuosa festa a casa sua, Freddie fa la conoscenza di Jim Hutton, un cameriere della festa, ma Jim lo rifiuta, dicendogli di andare a trovarlo quando imparerà ad apprezzare sé stesso. La situazione peggiora quando una conferenza stampa per promuovere l'album Hot Space (del 1982) viene disattesa dalla stampa, che invece di porre domande sul disco incalza Freddie con domande sulla sua vita personale e sulla sua sessualità. Il successivo album, The Works (1984), non fa che scavare nella fossa: MTV censura il video di I Want to Break Free perché i Queen vi compaiono vestiti da donne, e la stampa, anziché tirare in ballo l'autore del singolo (John Deacon) o chi ha effettivamente avuto l'idea di vestirsi da donne (Roger Taylor), scarica tutte le colpe sul solo Freddie Mercury.
Il rapporto del cantante con i suoi compagni di band si spezza proprio dopo la pubblicazione di I Want to Break Free, quando Freddie, affermando di aver bisogno di una pausa, annuncia di aver firmato un contratto da 4 milioni di dollari (una cifra di molto superiore a qualsiasi altra sia mai stata pagata ai Queen) con la CBS Records per due album da solista. Mercury si trasferisce a Monaco nel 1984 per lavorare al suo primo album da solista, Mr. Bad Guy, e si ritrova spesso coinvolto in feste a base di alcool e orge omosessuali su idea di Paul. Mary, ora incinta, decide di fargli visita e lo esorta a tornare nella band, la sua vera famiglia, e accettare la partecipazione al concerto di beneficenza per combattere la fame in Africa Live Aid organizzato da Bob Geldof al Wembley Stadium. Solo in quel momento Freddie scopre che Paul gli ha nascosto questa e moltissime altre notizie, s'infuria con lui e rompe immediatamente la loro relazione. Per pura vendetta, Paul rende pubbliche le numerose esperienze sessuali di Freddie.
Freddie torna quindi a Londra per chiedere perdono a Brian, John, Roger e al loro manager, Jim Beach. I quattro, dopo una breve discussione e l'ammissione da parte di Freddie di tutte le proprie colpe, si riconciliano e riescono a ottenere un posto all'ultimo minuto nel Live Aid. In contemporanea con la crescente diffusione dell'AIDS in tutto il mondo, e dopo aver tossito del sangue durante l'incisione del suo album, Freddie decide di sottoporsi al test e scopre di essere stato infettato. Rivela la verità solo al resto della band durante una prova ed essi lo accettano, abbracciandosi.
Nel giorno del Live Aid, Freddie va a cercare Jim Hutton e si ricongiunge finalmente con la sua famiglia e con la massima zoroastriana di suo padre: "Buoni pensieri, buone parole, buone azioni". Mary si reca al concerto col proprio compagno, David, e con Jim. Il Live Aid si rivela un enorme successo, Freddie Mercury trascina la folla su canzoni come Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga, Hammer to Fall e We Are the Champions, e proprio durante l'esibizione dei Queen si raggiunge la cifra di 1 milione di sterline, obiettivo che ci si era prefissati di donare in beneficenza.
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